giovedì 28 luglio 2011

La domenica delle salme

Tentò la fuga in tram
verso le sei del mattino
dalla bottiglia di orzata
dove galleggiava Milano
non fu difficile seguirlo
il poeta della Baggina
la sua anima accesa
mandava luce di lampadina
gli incendiarono il letto
sulla strada di Trento
riuscì a salvarsi dalla sua barba
un pettirosso da combattimento.
I polacchi non morirono subito
e inginocchiati agli ultimi semafori
rifacevano il trucco alle troie di regime
lanciate verso il mare
i trafficanti di saponette
mettevano pancia verso est
chi si convertiva nel novanta
era dispensato nel novantuno
la scimmia del quarto Reich
ballava la polka sopra il muro
e mentre si arrampicava
le abbiamo visto tutto il culo
la piramide di Cheope
volle essere ricostruita in quel giorno di festa
masso per masso
schiavo per schiavo
comunista per comunista.
La domenica delle salme
non si udirono fucilate
il gas esilarante
presidiava le strade.
La domenica delle salme
si portò via tutti i pensieri
e le regine del tua culpa
affollarono i parrucchieri.
Nell'assolata galera patria
il secondo secondino
disse a "Baffi di Sego" che era il primo
si può fare domani sul far del mattino
e furono inviati messi
fanti cavalli cani ed un somaro
d annunciare l'amputazione della gamba
di Renato Curcio
il carbonaro
il ministro dei temporali
in un tripudio di tromboni
auspicava democrazia
con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni
- voglio vivere in una città
dove all'ora dell'aperitivo
non ci siano spargimenti di sangue
o di detersivo -
a tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade
eravamo gli ultimi cittadini liberi
di questa famosa città civile
perché avevamo un cannone nel cortile.
La domenica delle salme
nessuno si fece male
tutti a seguire il feretro
del defunto ideale
la domenica delle salme
si sentiva cantare
- quant'è bella giovinezza
non vogliamo più invecchiare -.
Gli ultimi viandanti
si ritirarono nelle catacombe
accesero la televisione e ci guardarono cantare
per una mezz'oretta poi ci mandarono a cagare
-voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio
con i pianoforti a tracolla vestiti da Pinocchio
voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti
per l'Amazzonia e per la pecunia
nei palastilisti
e dai padri Maristi
voi avevate voci potenti
lingue allenate a battere il tamburo
voi avevate voci potenti
adatte per il vaffanculo -
La domenica delle salme
gli addetti alla nostalgia
accompagnarono tra i flauti
il cadavere di Utopia
la domenica delle salme
fu una domenica come tante
il giorno dopo c'erano segni
di una pace terrificante
mentre il cuore d'Italia
da Palermo ad Aosta
si gonfiava in un coro
di "vibrante protesta".

venerdì 15 luglio 2011

Giù nella fossa, perso in un buco...

Nascondimi dolcemente in questo ventre
Dono questa parte di me per te
Piove sabbia giù e sto seduto qui
Tenendo rari fiori
In una tomba....in fiore

Giù nella fossa e non lo so
Se posso essere salvato
Guarda il mio cuore l'ho decorato
Come una tomba
Tu non capisci chi loro
avessero pensato io dovessi essere
Guardami ora, un uomo
che non vuole lasciare vivere se stesso

Giù nella fossa, perdendo la mia anima
Giù nella fossa, perdendo il controllo
Mi piacerebbe volare
Ma le mie ali sono state tarpate*

Giù nella fossa e loro hanno messo tutte
Le pietre al loro posto
Ho mangiato il sole così la mia lingua
E' stata scottata dal boccone
Ho avuto colpa
Di calciare me stesso sui denti
Non parlerò più
Dei miei sentimenti là sotto

Oh io voglio essere dentro di te

Giù nella fossa, perdendo la mia anima
Giù nella fossa, sentendomi così piccolo
Giù nella fossa, perdendo la mia anima
Giù nella fossa, perdendo il controllo

Mi piacerebbe volare
Ma le mie ali sono state tarpate

(Alice in chains - Down in a hole)

giovedì 23 giugno 2011

Lei

Lei è come un arcobaleno. Arriva portando i colori nell'aria.
L’hai mai vista vestita di blu? Vedresti il cielo davanti a te.

martedì 21 giugno 2011

Libia

Qualunque sforzo di darci la salute è vano.
Questa non può appartenere che alla bestia che conosce un solo progresso, quello del proprio organismo. Allorché la rondinella comprese che per essa non c'era altra possibile vita fuori dell'emigrazione, essa ingrossò il muscolo che muove le sue ali e che divenne la parte più considerevole del suo organismo. La talpa s'interrò e tutto il suo corpo si conformò al suo bisogno. Il cavallo s'ingrandì e trasformò il suo piede. Di alcuni animali non sappiamo il progresso, ma ci sarà stato e non avrà mai leso la loro salute. Ma l'occhialuto uomo, invece, inventa gli ordigni fuori del suo corpo e se c'è stata salute e nobiltà in chi li inventò, quasi sempre manca in chi li usa. Gli ordigni si comperano, si vendono e si rubano e l'uomo diventa sempre più furbo e più debole. Anzi si capisce che la sua furbizia cresce in proporzione della sua debolezza. I primi suoi ordigni parevano prolungazioni del suo braccio e non potevano essere efficaci che per la forza dello stesso, ma, oramai, l'ordigno non ha più alcuna relazione con l'arto. Ed è l'ordigno che crea la malattia con l'abbandono della legge che fu su tutta la terra la creatrice. La legge del più forte sparì e perdemmo la selezione salutare. Altro che psico-analisi ci vorrebbe: sotto la legge del possessore del maggior numero di ordigni prospereranno malattie e ammalati. Forse traverso una catastrofe inaudita prodotta dagli ordigni ritorneremo alla salute. Quando i gas velenosi non basteranno più, un uomo fatto come tutti gli altri, nel segreto di una stanza di questo mondo, inventerà un esplosivo incomparabile, in confronto al quale gli esplosivi attualmente esistenti saranno considerati quali innocui giocattoli. Ed un altro uomo fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri un po' più ammalato, ruberà tale esplosivo e s'arrampicherà al centro della terra per porlo nel punto ove il suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un'esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie.

(tratto da "La coscienza di Zeno" di Italo Svevo)

sabato 18 giugno 2011

Te Lo Leggo Negli Occhi

Finirà
me l'hai detto tu
ma non sei sincera
te lo leggo
negli occhi
hai bisogno di me
Forse vuoi
dirmi ancora no
ma tu hai paura
te lo leggo
negli occhi
hai bisogno di me
E nei tuoi occhi
che piangono
mille ricordi
non muoiono
perdonami se puoi
e resta
insieme a me
Tra di noi
forse nascerà
un amore vero
te lo leggo
negli occhi
tu lo leggi
nei miei!
tu lo leggi
nei miei!
E nei tuoi occhi
che piangono
mille ricordi
non muoiono
perdonami se puoi
e resta
insieme a me
Tra di noi
forse nascerà
un amore vero
te lo leggo
negli occhi
tu lo leggi
nei miei!
te lo leggo
negli occhi
tu lo leggi
nei miei!
nei miei!

sabato 7 maggio 2011

Hey you

Hey you, out there in the cold
Getting lonely, getting old, can you feel me?
Hey you, standing in the aisles
With itchy feet and fading smiles, can you feel me?
Hey you, don't help them to bury the light
Don't give in without a fight.

[...]
Hey you, out there beyond the wall,
Breaking bottles in the hall, can you help me?
Hey you, don't tell me there's no hope at all.
Together we stand, divided we fall.

lunedì 2 maggio 2011

sei pop

sei pop
perchè comunque vorresti essere abbastanza snob da poter dire "che gran capolavoro ultimo tango a parigi"
invece sei pop
non hai più sogni nel cassetto di quelli "se ti impegni e non smetti mai di crederci"
sei disincantato
sei pop, sarcastico, supertramp, molto molto "english way", amara ironia
nel mondo materiale sogni la solita stanza con letto, dischi, provviste, ancora dischi girare sul piatto, a mille rivoluzioni per lato - come a cambiare un mondo che non cambia mai - visto che s'impone il mondo materiale...
nel mondo dello spirito sogni l'amore, a tutte le ore, sempre e solo amore, amore fisico, tanto...
e la pace
dei sensi, del mondo: A implica B, non sei certo miss italia, nè un cucciolotto tesorino a cui frega un cazzo.
non sai che pensare, non sai cosa scegliere, non sai cosa credere
sei hippie, ma hippiepop!
thè e pasticcini alle cinque in punto, non sia mai... sei arrivato ultimo alla gara di virtù e autostima...
dici "amami" ovvero "tanto idealizzami quanto sopportami" (e "dimentica le due cose mentre le fai")
una sola cosa sai fare e ti riesce davvero bene e non sai come e da dove
sai solo amare... solo amare... sai solo AMARE TROPPO...

...e probabilmente 3MSC a confronto sarebbe stato commovente... TROPPO...

troppo pop

24 agosto 2010